Se ancora non conosci la magnetoterapia è giunto il momento di farlo: questa tecnica può davvero aiutarti molto in caso di necessità! Scopri come in questo articolo.
Come funziona?
Il principio base della magnetoterapia è quello di sfruttare i campi elettromagnetici per curare diverse patologie. Per farlo ci si serve di un apposito apparecchio, costituito da un solenoide. Questi sono un avvolgimento elettrico di forma cilindrica, nel quale si genera corrente di frequenza variabile – che va da pochi hertz a qualche migliaio.
La frequenza dipende dal disturbo che si va a curare. Le basse frequenze sono indicate per stimolare l’attività biologica dei tessuti, e hanno un effetto analgesico.
Di solito si ricorre a questa tecnica per stimolare nuovo tessuto, in caso di fratture alle ossa.
Tutte le nostre cellule hanno in sé una carica elettrica. Tale carica tende a diminuire in caso di patologie o disturbi di diversa natura. Grazie all’integrazione di carica tramite magnetoterapia si può ricostruire la membrana cellulare. Si va quindi a ripristinare il normale funzionamento cellulare.
Le onde generate dagli apparecchi per magnetoterapia sono di tipo non-ionizzanti e non invasive. Questo significa che non c’è rischio per il paziente, né per l’operatore, in quanto non vengono assorbite da organi o tessuti.
A cosa serve la Magnetoterapia?
Questa tecnica viene utilizzata per favorire la rigenerazione cellulare. È particolarmente indicata in caso di fratture ossee, specie se difficili da rinsaldarsi. I suoi effetti benefici però non si limitano a questo: sono note le proprietà curative della magnetoterapia per patologie come l’osteoporosi, o i dolori muscolari.
Con la magnetoterapia si sfruttano i benefici dei campi magnetici per scopi riabilitativi e curativi.

La pratica trova applicazione in tutte le patologie che causano dolore e/o infiammazione. Va quindi a intervenire in caso di disturbi di tipo articolare e reumatico. Si ricorre alla magnetoterapia per curare:
- distorsioni
- osteoporosi
- artrosi e artrite
- ernia
- vene varicose
- mal di schiena
- formicolii
In generale questa terapia ha effetti antinfiammatori e antidolorifici, migliora la circolazione del sangue, e favorisce la cicatrizzazione di ferite e la calcificazione di fratture.
Quanti tipi esistono?
Ci sono ben 3 tipologie di magnetoterapia:
- Statica. È la più semplice, e la più blanda tra tutte. Si applica uno o più magneti nella zona di interesse
- A bassa frequenza. Genera campi magnetici che variano tra le 10 e le 200 Hz, ed è l’ideale per rigenerare i tessuti
- Ad alta frequenza. Detta anche a radio frequenza, è caratterizzata da elevate frequenze che vanno a svolgere un effetto analgesico e antinfiammatorio.
Ci sono controindicazioni?
Questa forma di trattamento non è assolutamente invasiva per la gran parte delle persone. Tuttavia i pazienti che hanno un pacemaker o altri dispositivi simili dovrebbero evitare di sottoporsi a tale terapia. Le onde elettromagnetiche generate dall’apparecchio infatti potrebbero interferire con il funzionamento del dispositivo. Ovviamente vale lo stesso discorso in caso di protesi in metallo. Da evitare anche in caso di malattie cardiache, tumori e ipertiroidismo.
Le donne in stato di gravidanza, o che stanno ancora allattando, dovrebbero evitare di sottoporsi a magnetoterapia.
Tutti gli altri pazienti possono sottoporsi a trattamenti magnetoterapici senza alcuna remora, in quanto non ha effetti collaterali.
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