I famosi acciacchi, dovuti al deterioramento delle cellule e degli organi, sono una condizione normale negli anziani, tuttavia ci sono alcuni sistemi più colpiti che corrono un rischio maggiore di patologie, anche gravi.
Vediamo insieme quali sono i disturbi più frequenti negli anziani.
I disturbi più frequenti negli anziani
Malattie dell’apparato muscolo-scheletrico

Uno dei primi apparati a risentire dell’età avanzata è proprio quello muscolare e scheletrico, infatti, la probabilità di lesioni e traumi a livello muscolare e articolatorio aumenta insieme alla riduzione del controllo dei movimenti. I problemi sono legati a condizioni che colpiscono soprattutto durante terza età, come l’osteoporosi.
L’osteoporosi è frequente nelle donne, in particolare dopo la menopausa, e si accompagna spesso alla ridotta mobilità degli arti inferiori, con una progressiva diminuzione dello stato funzionale. Infatti è determinata da una bassa densità minerale e comporta una maggiore fragilità delle ossa.
Un’altra patologia legata alla debolezza articolare e al rischio di perdere il controllo motorio è l’artrosi, causata dal deterioramento della cartilagine. Questa malattia colpisce soprattutto le articolazioni del ginocchio e dell’anca ed è perciò associata ai disturbi della deambulazione.
Malattie cardiovascolari
Anche i problemi a livello cardiovascolare sono tra i disturbi più frequenti negli anziani, infatti spesso persone sopra i 70 anni lamentano il dolore associato ai capillari dilatati e alle vene varicose, ma questi spesso sono solo i sintomi di una patologia dei vasi sanguigni.
Le malattie cardiovascolari più frequenti in età avanzata sono l’insufficienza venosa, la trombosi e l’arteriosclerosi.
L’insufficienza venosa consiste nell’incapacità delle valvole degli arti inferiori di drenare il sangue e pomparlo verso il cuore, con un conseguente ristagno, mentre la trombosi indica la presenza di trombi, coaguli a livello del sistema venoso profondo.
L’arteriosclerosi, invece, è una delle malattie degli anziani più gravi e frequenti e coinvolge le arterie. Il termine indica un indurimento delle arterie e viene utilizzato generalmente per identificare il deposito di materiale grasso sulle pareti delle arterie. Può riferirsi all’aterosclerosi, quella più comune, che colpisce le arterie di grandi dimensioni, oppure all’arteriosclerosi o alla sclerosi di Mönckeberg, che colpiscono arterie di medie e piccole dimensioni.
L’arteriosclerosi, inoltre, può causare una condizione conosciuta come cardiopatia ischemica, cioè la riduzione dell’apporto di ossigeno al cuore, che può a sua volta provocare l’infarto miocardico. La cardiopatia è associata all’aumento di colesterolo nel sangue e all’ipertensione ed è aggravata dall’obesità e dal fumo.
Malattie respiratorie
Dopo i 65 anni aumenta anche la probabilità di soffrire di malattie respiratorie. Tra i disturbi più frequenti negli anziani troviamo l’asma, la bronchite e l’enfisema.
L’asma è un’infiammazione determinata da un’ostruzione dei bronchi, cioè dal passaggio difficile dell’aria. I suoi sintomi sono il respiro sibilante, la tosse, la difficoltà a respirare e la sensazione di costrizione toracica, mentre tra le cause troviamo la sensibilità ad acari, pollini e altre sostanze ambientali, oppure altre infezioni respiratorie.
La bronchite è un’infiammazione della trachea e dei bronchi e può essere acuta o cronica. Di solito si presenta con i sintomi tipici del raffreddore e la tosse. La bronchite acuta insorge comunemente a causa di un virus, mentre la bronchite cronica si presenta con la tosse e la produzione di escreato per molti giorni a settimana in un arco di tre o più mesi nel corso di almeno due anni.
La bronchite cronica può portare alla broncopneumopatia ostruttiva, un restringimento persistente delle vie aeree che, oltre a comprendere tosse e respiro affannoso, compromette la funzionalità polmonare. Questa patologia può essere causata anche dall’enfisema, che consiste nel deterioramento irreversibile e nell’ingrossamento degli alveoli, quelle cavità dei polmoni in cui avvengono gli scambi respiratori.
Tutte queste patologie rappresentano un grande rischio per la salute durante l’età avanzata e possono comportare complicazioni e diminuzione della qualità della vita.
Il diabete mellito
Il diabete mellito è un disturbo del metabolismo degli zuccheri del sangue che insorge quando l’organismo non produce abbastanza insulina. È caratterizzato dall’aumento della sete e della minzione e ha come conseguenze il danno ai nervi e ai vasi sanguigni, oltre ad essere un fattore di rischio di malattie renali, malattie della vista, infarti e ictus.
Il diabete tipico dell’età adulta e avanzata è quello di tipo 2, causato dallo sviluppo di una resistenza all’insulina da parte del corpo. Il diabete di tipo 2 può restare a lungo asintomatico, ma è una patologia molto rischiosa per gli anziani, anche a causa delle possibili complicanze, come la perdita della vista, la malattia renale cronica, la neuropatia diabetica e l’ictus.
Malattie neurologiche
Il morbo di Parkinson
Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa del cervello e del midollo spinale, caratterizzata da tremori a riposo, rallentamento e rigidità dei movimenti e instabilità posturale. Purtroppo è tra i disturbi più frequenti negli anziani a livello neurologico.
I sintomi sono condizioni molto comuni in età avanzata, come la difficoltà a camminare, i dolori muscolari, l’incapacità di controllare i muscoli delle mani e del viso, che aumentano in situazioni di stress. Inoltre lo stato funzionale è molto ridotto, tanto da impedire ai pazienti di svolgere semplici attività quotidiane.
Il trattamento prevede fisioterapia e talvolta l’assunzione di farmaci come la levodopa o altri antagonisti della dopamina. Tuttavia, la progressione della malattia porta a una grave disabilità e all’immobilità, rendendo necessaria l’assistenza di specialisti e spesso il ricovero in istituto.

La demenza senile
La demenza senile è un declino progressivo della funzione mentale che colpisce la memoria, il pensiero e il giudizio. Esistono varie forme di demenza tipiche della terza età, tra cui le più comuni sono la malattia di Alzheimer, la demenza vascolare, la demenza da corpi di Lewy e la demenza associata al morbo di Parkinson.
La demenza da corpi di Lewy e quella del morbo di Parkinson sono entrambe causate aggregati proteici che attaccano i neurono cerebrali, mentre la demenza vascolare è caratterizzata da alterazioni dei vasi sanguigni che pregiudicano il flusso di sangue al cervello.
I sintomi di queste demenze non sono reversibili e portano a una disabilità tale da compromettere interamente l’autonomia del paziente, fino al ricovero in ospedale e in casa di cura.
La malattia di Alzheimer
La malattia di Alzheimer è causata dalla riduzione progressiva delle cellule nervose, responsabile della degenerazione del tessuto cerebrale e del conseguente declino della funzione mentale. I sintomi sono la perdita della memoria, lo stato confusionale, le alterazioni delle funzioni cognitive e l’incapacità di svolgere attività quotidiane.
Questa patologia colpisce soprattutto le persone che hanno superato i 65 anni ed è più probabile con l’aumentare dell’età. La diagnosi avviene tramite la valutazione del medico, l’esame dello stato mentale e le analisi del sangue. Questi esami servono a capire se il paziente è affetto da altre forme di demenza e quale terapia sia possibile adottare.

La malattia di Alzheimer non può essere curata, ma è possibile adottare misure di assistenza e di sicurezza per tutelare i malati.
I disturbi più frequenti negli anziani.
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